L’ente erogatore può “tagliare” l’acqua, previo preavviso di quindici giorni. Esclusa la vessatorietà della clausola

contemascettibolletta“Porca miseria! Hanno tagliato il gas! Ma come? L’ultimo avviso diceva entro tre giorni … non è passato nemmeno un mese e loro zac!”

Contratto di somministrazione – Somministrazione idrica – Mancato pagamento della fornitura e sospensione dell’erogazione dell’acqua – Legittimità – Condizioni

Non è vessatoria la clausola del contratto di somministrazione idrica che prevede in caso di mancato pagamento di due fatture da parte dell’utente che l’ente erogatore possa sospendere l’erogazione dell’acqua previo invio di un preavviso con il quale si intima il pagamento entro quindici giorni dal ricevimento del preavviso stesso pena la sospensione della somministrazione dell’acqua. (Michele De Palma) Tribunale Bari 16 dicembre 2014 – – Est. De Palma.

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Cassazione: no al licenziamento del lavoratore che durante l’assenza per malattia viene sorpreso a svolgere l’attività di cacciatore

Abiti da caccia come si deve: il Principe Carlo con una Norfolk jacket
Abiti da caccia come si deve: il Principe Carlo con una Norfolk jacket

La Corte di cassazione, con sentenza n. 4869 del 28 febbraio 2014, decidendo in merito al licenziamento di un dipendente con mansioni di autista e guardia giurata, licenziato a seguito di contestazione disciplinare per essere stato visto in abiti da cacciatore in tre giorni in cui era assente dal lavoro per malattia, ha ricordato, come da costante giurisprudenza di legittimità, che “l’espletamento di altra attività, lavorativa ed extralavorativa, da parte del lavoratore durante lo stato di malattia è idoneo a violare i doveri contrattuali di correttezza e buona fede nell’adempimento dell’obbligazione e a giustificare il recesso del datore di lavoro, laddove si riscontri che l’attività espletata costituisca indice di una scarsa attenzione del lavoratore alla propria salute ed ai relativi doveri di cura e di non ritardata guarigione, oltre ad essere dimostrativa dell’inidoneità dello stato di malattia ad impedire comunque l’espletamento di un’attività ludica o lavorativa. La prova della incidenza della diversa attività lavorativa o extralavorativa nel ritardare o pregiudicare la guarigione ai fini del rilievo disciplinare di tale attività nel corso della malattia, è Continua a leggere “Cassazione: no al licenziamento del lavoratore che durante l’assenza per malattia viene sorpreso a svolgere l’attività di cacciatore”

La presenza di amianto nel tetto e di infiltrazioni di acqua piovana non autorizza a non pagare il canone di locazione dell’immobile

La Corte di Cassazione ha escluso la legittimità della condotta dell’inquilino, che aveva sospeso il pagamento del canone di locazione per aver il proprietario celato la copertura in amianto del fabbricato nonché per non aver posto in essere gli interventi necessari a far cessare le infiltrazioni di acqua piovana.

«In tema di locazione il conduttore non può astenersi dal versare il canone, ovvero di ridurlo unilateralmente, nel caso in cui si verifichi una riduzione o una diminuzione nel godimento del bene, e ciò anche quando si ritenga che tale evento sia ricollegabile al fatto del locatore, atteso che la sospensione totale o parziale dell’adempimento dell’obbligazione del conduttore è legittima soltanto qualora Continua a leggere “La presenza di amianto nel tetto e di infiltrazioni di acqua piovana non autorizza a non pagare il canone di locazione dell’immobile”

La Cassazione torna sul danno esistenziale

Qualora venga accertata una situazione protetta a livello costituzionale, spetta al giudice di merito una rigorosa analisi e valutazione tanto dell’aspetto interiore del danno (sofferenza morale), quanto del suo impatto modificativo in pejus con la vita quotidiana (danno esistenziale). Ciò, dunque, evidenzia come il dolore interiore e l’alterazione dell’abitudini quotidiane rappresentino danni diversi e, pertanto, autonomamente risarcibili se e solo se rigorosamente provati caso per caso. (Cass. civ. Sez. III, 03/10/2013, n. 22585)

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REPUBBLICA ITALIANA / IN NOME DEL POPOLO ITALIANO / LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE / (…omissis…) ha pronunciato la seguente sentenza sul ricorso (…omissis…) avverso la sentenza n. 1345/2009 della CORTE D’APPELLO di PALERMO, depositata il 08/09/2009 R.G.N. 133/2006; (…omissis…)

Svolgimento del processo

Il (OMISSIS) An.Gi., dirigente chimico in servizio presso la sezione di (OMISSIS) dell’Istituto regionale della Continua a leggere “La Cassazione torna sul danno esistenziale”

Garantire al pensionato i mezzi adeguati alle proprie esigenze di vita

Cassazione civile sez. III, 22 marzo 2011 n. 6548 (Giust. civ. Mass. 2011, 3, 442) conforme cfr. Cass. 11 giugno 1999 n. 5761.

L’impignorabilità parziale di trattamenti pensionistici, è posta a tutela dell’interesse di natura pubblicistica consistente nel garantire al pensionato i mezzi adeguati alle proprie esigenze di vita (art. 38 Cost.) e tale finalità è ancora più marcata dopo l’entrata in vigore della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, efficace dal 1 dicembre 2009 (data in cui è entrato in vigore il trattato di Lisbona), che, all’art 34, comma 3, garantisce il riconoscimento del diritto all’assistenza sociale al fine di assicurare un’esistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongano di risorse sufficienti. Ne consegue che il pignoramento della pensione eseguito oltre i limiti consentiti è radicalmente nullo per violazione di norme imperative e la nullità è rilevabile d’ufficio senza necessità di un’eccezione o di un’opposizione da parte del debitore esecutato. Continua a leggere “Garantire al pensionato i mezzi adeguati alle proprie esigenze di vita”

Arroganza, disabilità, addebito della separazione e quantificazione dell’assegno di mantenimento

Con una recente sentenza la Corte di Cassazione (Sezione I Civile, 18 gennaio 2013 n. 1239) ha affrontato la questione dell’addebito della crisi coniugale in capo a quel coniuge che, con i propri atteggiamenti, ha fatto naufragare la coppia.

Nel caso in esame, in spregio a tutti i doveri nascenti dal matrimonio, un coniuge trattava con arroganza l’altro coniuge disabile, giungendo persino ad intrattenere una relazione extraconiugale con altra persona addetta alla casa.

(…) SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza depositata il (OMISSIS), il Tribunale di Roma pronunciava la separazione dei coniugi XX e YY, rigettando le reciproche domande di addebito e la richiesta della YY di assegnazione a suo favore della Continua a leggere “Arroganza, disabilità, addebito della separazione e quantificazione dell’assegno di mantenimento”