Covid-19: il credito d’imposta per il canone di locazione di negozi e botteghe

Il governo è recentemente intervenuto a favore di piccole imprese e botteghe in merito al pagamento del canone locativo nella locazione di immobili destinati ad uso diverso dall’abitazione.

Al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all’emergenza sanitaria da COVID-19, il governo, pur non avendo concesso la sospensione del pagamento del canone di locazione, ha previsto il riconoscimento a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa, per l’anno 2020, di un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria di negozi e botteghe (categoria catastale C/1).

A tal proposito è intervenuta l’Agenzia delle Entrate fornendo il seguente chiarimento: il credito d’imposta è riconosciuto solo sui canoni effettivamente pagati. Perciò, un canone di locazione non pagato non produce il credito d’imposta in quanto la norma intende ricompensare il conduttore per il canone versato a fronte della sospensione dell’attività di impresa in questo periodo.

Osservatorio COVID-19 – Giuffrè Francis Lefebvre

 

 

La presenza di amianto nel tetto e di infiltrazioni di acqua piovana non autorizza a non pagare il canone di locazione dell’immobile

La Corte di Cassazione ha escluso la legittimità della condotta dell’inquilino, che aveva sospeso il pagamento del canone di locazione per aver il proprietario celato la copertura in amianto del fabbricato nonché per non aver posto in essere gli interventi necessari a far cessare le infiltrazioni di acqua piovana.

«In tema di locazione il conduttore non può astenersi dal versare il canone, ovvero di ridurlo unilateralmente, nel caso in cui si verifichi una riduzione o una diminuzione nel godimento del bene, e ciò anche quando si ritenga che tale evento sia ricollegabile al fatto del locatore, atteso che la sospensione totale o parziale dell’adempimento dell’obbligazione del conduttore è legittima soltanto qualora Continua a leggere “La presenza di amianto nel tetto e di infiltrazioni di acqua piovana non autorizza a non pagare il canone di locazione dell’immobile”

Diritto soggettivo all’animale da compagnia – Separazione dei coniugi e animali domestici

basset_houndIn sede di separazione, non essendo l’animale una “cosa”, bensì un essere senziente, è legittima facoltà dei coniugi quella di regolarne la permanenza presso l’una o l’altra abitazione e le modalità che ciascuno dei proprietari deve seguire per il mantenimento dello stesso.

Tribunale di Milano, sez. IX Civile, decreto 13 marzo 2013 (Giudice Dott. Buffone)

…Nell’attuale ordinamento – anche in conseguenza dalla entrata in vigore della Legge 4 novembre 2010, n. 201, di ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987 – il sentimento per gli animali ha protezione costituzionale e riconoscimento europeo cosicché deve essere riconosciuto Continua a leggere “Diritto soggettivo all’animale da compagnia – Separazione dei coniugi e animali domestici”

Posti auto condominiali, se assegnati al condomino dall’originario proprietario (o costruttore) non possono essere assoggettati a turnazione o locazione da parte dell’assemblea condominiale

La delibera con la quale l’assemblea condominale ponga in essere decisioni lesive di diritti soggettivi dei singoli condomini è nulla.

Così, il diritto del condomino all’ingresso ed alla sosta nel cortile condominiale con la propria autovettura, allorquando tale diritto gli è stato riconosciuto dall’originario proprietario unico (o costruttore) dell’edificio, non può essergli limitato.

«In siffatta ipotesi», precisa la giurisprudenza, «è nulla la delibera con la quale l’assemblea decida di limitare l’accesso e la sosta nel cortile condominiale, con il ricorso al criterio della turnazione ed il pagamento di un canone mensile, in quanto viola il diritto del condomino cui era già stato riconosciuto il diritto ad un posto auto da parte dell’originario costruttore».

Lo sfratto può essere intimato anche da uno solo dei proprietari

In mancanza di prova contraria, negli immobili in comunione ogni comproprietario ha la pienezza dei poteri di gestione.
Ciò sulla base della presunzione che ognuno dei (com) proprietari opera con il consenso degli altri.
Pertanto, il singolo (com) proprietario pro quota dell’immobile può intimare al conduttore sfratto per morosità.
Ciò, laddove non risulti che prima della notifica dell’intimazione di sfratto all’intimato i proprietari delle residue quote si siano opposti all’azione giudiziaria.
  • cfr. Cassazione, Sezione III Civile, 17 marzo 2009 n. 6427